Rigenerazione funzionale dell’area verde ed attrezzata del Parco della Favorita¶
Premessa¶
Il Parco della Favorita è la più pregiata tra le aree che rimangono della Conca d’oro, la pianura aperta al mare Tirreno che circonda Palermo.
Residua, esemplare e preziosa testimonianza della storia della città e del suo territorio, ma anche straordinaria occasione per il futuro, è di eccezionale dimensione (220 ha) e localizzazione.
Ai suoi valori naturalistici e paesaggistici si aggiungono quelli che derivano dall’essere, in sé, un grande parco storico con la presenza al suo interno di giardini, monumenti, aree di valore naturalistico e di sistemi agrari tradizionali.
Una tra le più evidenti particolarità che lo distingue tra i parchi europei risiede proprio nel complesso mosaico paesaggistico che deriva dalla sua storia e dalla sua natura . 1
La Favorita è nata, tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del successivo, come parco di delizie, campo di produzione e sperimentazione agraria, oasi naturale per attività venatorie.
Nel 1816, Gaspare Palermo, nella sua “Guida istruttiva per Palermo e i suoi dintorni”, la descrive come uno spazio che si configura, come è ancora oggi, per valori paesaggistici oltre che ambientali e agrari: “le… terre sono distribuite in campi da seminarvi grano, e qualunque sorta di civaie, in praterie, giardini, fruttiere, boschetti, oliveti, vigneti ed orti.
Lunghi e deliziosi viali, e stradoni fiancheggiati da ombrosi alberi silvestri, e fruttiferi ...piazze con alberi e sedili per riposarvisi ed insieme godere di quella amena frescura”.
Tale è fortunatamente rimasta nella dinamicità propria dei paesaggi culturali (la biodiversità non è più in funzione venatoria ma di conservazione ed equilibrio ecosistemico) e tale deve rimanere in piena conformità con la richiesta di multifunzionalità che oggi viene assegnata ai grandi parchi urbani.
Giardini e aree di interesse naturalistico, monumenti architettonici di eccezionale valore, devono continuare ad integrarsi funzionalmente e percettivamente con l’ultimo dei paesaggi palermitani (quello degli agrumi), a ricordare e proporre funzioni in grado non solo di produrre benefici economici e ambientali, salvaguardando la biodiversità, ma anche occasioni di arricchimento culturale e benessere fisico e spirituale, anche attraverso attività sportive.
Al riconoscimento dei suoi valori storici, che la rendono oggetto di tutela monumentale, si è aggiunto nel 1995 (decreto 610/ del 6.10.95) l’inserimento, come zona B, nella Riserva Naturale Orientata “Monte Pellegrino” del “Piano regionale dei parchi e delle riserve naturali” della Regione Siciliana.
E in ragione di ciò, nel 1999, è stato redatto, il Piano di Utilizzazione, vigente strumento urbanistico (adottato dal Consiglio Comunale nel 2004 e approvato dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente nel 2012) che ne ha tracciato le linee programmatiche, necessaria premessa alla definizione di un progetto che lo restituisca alla città.
Il passaggio dal piano ad un progetto non è però operazione semplice.
Si tratta infatti di disegnare e realizzare, nella consapevolezza dei vincoli normativi, un Parco che si confronti con le necessità della città contemporanea e le opportunità che ciò offre.
Si deve arrivare ad un progetto che superi gli attuali fattori di degrado, che risponda alle diverse necessità di uso e fruizione pubblica, che prevede e valorizzi l’apporto dei privati e porti a un confronto con gli interlocutori regionali anche proponendo, ove necessario, eventuali modifiche al Piano di Utilizzazione.
Un progetto adeguato a individuare e utilizzare gli strumenti finanziari necessari alla sua realizzazione e la formula gestionale da assegnare.
Un progetto che sostenga le molteplici funzioni proprie di un parco urbano contemporaneo.
Un progetto e un processo, per sua definizione, complesso per i caratteri stessi del territorio interessato, per le diversità di funzioni da rispettare e anzi incrementare, per la necessità di rapportarsi con diversi interlocutori, per le risorse di cui bisogna disporre per la sua definitiva realizzazione e gestione.
Tale intende rimanere nel rapporto con la sua storia con le attuali funzioni seppure progressivamente segnate da un degrado crescente.
Obiettivo generale è la produzione di servizi ecosistemici, di multifunzionalità. “Paesaggio Culturale” segnato dall’intreccio tra natura, storia, percezione.
Questo è l’obiettivo dello Studio di Fattibilità che riguarda l’intera area del Parco della Favorita e i cui obiettivi sono elencati nel provvedimento sindacale, Prot. 1660906 del 21.12.2023, ha lo scopo di potenziare l’uso del Parco, di salvaguardarne e recuperarne i valori storici e ambientali, di tutelare l’agricoltura e il suo paesaggio, di creare opportunità di formazione ed educazione ambientale, di offrire opportunità per il gioco, lo sport e le attività culturali, di stabilire un legame più forte con la comunità cittadina, di contribuire ad accrescere l’attrattività di Palermo nel mercato turistico e culturale internazionale.
Dovendo prendere in considerazione l’insieme di queste finalità, la predisposizione dello Studio di Fattibilità si configura come un lavoro complesso in quanto le molteplici operazioni da realizzare richiedono una speciale attenzione alla identificazione delle priorità, delle opportunità, delle convenienze, delle integrazioni e un coordinamento stabile delle attività, sia nel tempo che nello spazio.
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A definire l’esperienza dello Studio di fattibilità e riferirla ad analoghe realtà e temi di rilievo internazionale il 31.5. 2024, si è tenuto il Convegno Homage to Santa Rosalia.
Diversità biologica e culturale nella Riserva di Monte Pellegrino, Favorita, con il patrocinio del Comune di Palermo, del Dipartimento SAAF, Università di Palermo, della FOAP, Fondazione Ordine Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della provincia di Palermo, Regione Sicilia.
Il programma ha previsto interventi di G. Barbera, Coordinatore Gruppo di Lavoro per Lo Studio di fattibilità della Favorita, Comune di Palermo (Introduzione); B. Massa, Dipartimento SAAF (Perché ci sono tanti animali sulla terra?: L’ omaggio a Santa Rosalia di George E. Hutchinson); T. La Mantia, Dipartimento SAAF (La biodiversità nella Riserva Monte Pellegrino, La Favorita); L. Naselli Flores, F. Marrone Dipartimento STEBICEF (Lo stagno di S. Rosalia: G.E.Hutchinson e la limnologia); E. Mauro, Regione Siciliana, (Giardini ornamentali e tenuta di caccia della Real Favorita); M. Visone, Dipartimento di Architettura, Università Federico II, Napoli, (La cultura paesaggistica alla base dei siti reali borbonici); F. Panzini, Associazione Pietro Porcinai, (Grandi parchi multifunzionali nelle città europee);F. Pizzoni, Italia Nostra, Milano (Il Boscoincittà a Milano, Un esempio di modello gestionale): F. Lo Piccolo, dottore di ricerca (Caccia, giardini e sperimentazione agraria alla Favorita). ↩